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«QUADERNI DI ERMENEUTICA FILOSOFICA»
Alessandro Bertinetto
Autocoscienza e soggettività
nel pensiero di Manfred Frank
Questo saggio studia i concetti di soggetto, autocoscienza
e individuo nell’elaborazione che di essi ha dato Manfred
Frank nel corso degli anni ’70-’80. L’autore ripercorre
la vicenda intellettuale frankiana, indagando diversi aspetti della
Frage nach dem Subjekt e delineando un percorso che prende le mosse
dalla teorizzazione della soggettività debole (che Frank
ricava dalla Frühromantik) e che – passando per le discussioni
concernenti il problema del Zeitbewußtsein, la dimensione
estetica della soggettività e l’ermeneutica dell’individualità
– si conclude nell’analisi del serrato confronto con
gli eredi contemporanei della svolta linguistica in filosofia (dai
filosofi analitici a Habermas).
Alessandro Bertinetto, laureato
in Filosofia a Torino nel 1995, sotto la guida di Gianni Vattimo,
è ricercatore in estetica e docente presso l’Università
di Udine.
15 x 21 cm - 144 pp. - ISBN 88-7158-072-9 - Euro 20,00
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Sergio Carletto
Ermeneutica della giustificazione
Lutero e le origini
della Riforma
Il 31 ottobre 1999 ad Augsburg è stato ufficialmente
sancito dai rappresentanti del Pontificio Consiglio per la Promozione
dell’Unità tra i Cristiani e dell’Alleanza luterana
mondiale il consenso ecumenico cattolico-luterano sulla dottrina della
giustificazione per fede, faticosamente raggiunto a prezzo di un lungo
lavoro teologico e di aspre controversie. Una ferita all’interno
della cristianità che si era aperta cinque secoli or sono con
la predicazione luterana contro le indulgenze e la rottura storica
che aveva visto i cristiani d’Occidente scambiarsi reciproci
anatemi dottrinali sull’interpretazione della salvezza in Cristo
appaiono irreversibilmente in via di superamento. L’autore ci
propone di tornare a rileggere alcune pagine originali dei Riformatori,
per andare al di là delle successive e opposte definizioni
«scolastiche» della «dottrina della giustificazione»,
fissate dal Concilio di Trento e del Liber Concordiae. Un
contributo che consente di cogliere ad un tempo le premesse storiche
delle condanne del passato e del consenso differenziato di oggi.
Sergio Carletto, laureato in Filosofia
(Torino) e Magister in Scienze Religiose, ha perfezionato la sua formazione
filosofico-teologica a Torino, Zurigo, Modena (Fondazione S. Carlo),
Trento (ISR). Ha conseguito il Diploma di Alti Studi in Scienze della
Cultura e il Dottorato di ricerca in Ermeneutica (Torino). I suoi
contributi più rilevanti concernono la giustificazione per
fede in Lutero e nella teologia evangelica novecentesca, l’ecumenismo
cattolico-luterano, la teologia ermeneutica contemporanea e l’antitrinitarismo
del Cinquecento. Docente di ruolo di filosofia e storia nei Licei,
collabora col CESPEC (Cuneo) oltre a svolgere un dottorato in Filosofia
tardo-antica, medievale ed umanistica (Università di Salerno).
cm 15,5 x 21 - 156 pp. - ISBN 88-7158-100-8
- Euro 19,00
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«QUADERNI DI ERMENEUTICA FILOSOFICA»
Claudio Ciancio e F. Vercellone (a cura
di)
Romanticismo e modernità
Il romanticismo al suo sorgere sembra testimoniare
di una frattura dirompente, ma anche di un’enfasi utopica sul
nuovo che verrà poi declinando nel Biedermeier e nel realismo.
Romanticismo e modernità costituiscono così i termini
di una discussione che impegna un vastissimo orizzonte: dall’estetica
alla politica, ma anche la scienza, la filosofia e la stessa religione.
Il volume, che raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Torino nel
maggio del 1995, contiene saggi e interventi di E. Behler, O. Pöggeler,
M. Frank, H. Timm, G. Carchia, S. Givone, K.H. Boher, F. Moiso, A.
Chiarloni, P. Derossi, N. Nada, U. Perone e F. Vercellone.
15,5 x 21 cm - 240 pp. - ISBN 88-7158-035-4
- Euro 20,00
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Graziano Lingua
Oltre l’illusione
dell’Occidente
P.A. Florenskij e i fondamenti
della filosofia russa
Quella di Pavel Florenskij, fucilato nel 1937 nella
regione di Leningrado, è una delle figure più interessanti
e complesse della cultura russa. Sulla sua opera multiforme (fu matematico
e scienziato, studioso d’arte, teologo e filosofo) per quasi
mezzo secolo è caduto un velo di misterioso e sofferto silenzio,
che solo in anni recenti si sta sollevando con il diffondersi delle
pubblicazioni dei suoi scritti e degli studi sulle sue opere.
Questo libro si pone l’obiettivo di contribuire
al lavoro di restituzione critica della figura e del pensiero di Florenskij
relativamente alla sua ricerca filosofica. Attraverso l’analisi
del complesso intreccio di protagonisti e teorie che ne hanno fecondato
il pensiero, nella vigorosa fioritura culturale della Russia dei primi
decenni del Novecento, si delinea così un’organica ricostruzione
della riflessione di Florenskij all’interno della russkaja
religioznaja filosofija.
Graziano Lingua, è ricercatore
presso il Dipartimento di Discipline filosofiche dell’Università
di Torino e insegna nella Facoltà di Scienze della Formazione.
Ha curato per le edizioni Zamorani il volume Icona e avanguardie.
Percorsi dell’immagine in Russia.
15 x 21 cm - 309 pp. - ISBN 88-7158-082-6
Euro 20,00
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Graziano Lingua (a cura di)
Icona e avanguardie
Percorsi dell’immagine in Russia
L’accostamento tra icona e avanguardie non è ovvio
ed immediato. È sufficiente confrontare l’impatto visivo
di un’icona di Rublev con quello di un quadrato nero di Malevich
per rendersi conto di quanto grande sia la loro distanza. Eppure
un’interessante costellazione di elementi comuni avvicina
in modo decisivo queste due forme espressive e la loro concezione
dell’immagine.
Gli studi contenuti in questo volume cercano di delineare i fondamenti
dell’estetica dell’icona, mostrando come essi entrino
a costituire alcune delle fondamentali scelte formali e contenutistiche
dei più importanti avanguardisti russi. Ne emerge un quadro
ampio della visione del mondo russa e della sua concezione del bello,
che proprio nell’icona medioevale trova la sua sorgente più
autentica.
Nel volume:
Graziano Lingua Introduzione
Parte prima Nella luce dell’icona. Immagine
e spiritualità in Russia
Nynfa Bosco La filosofia russa come filocalia
Nicolas Ozoline Immagine e spiritualità:
sul discernimento degli spiriti in arte
Grégoire Asianoff I fondamenti teologici
dell’estetica dell’icona
Piergiuseppe Bernardi L’icona negata
Natalino Valentini Estetica ed ermeneutica del
simbolo-icona in P.A. Florenskij
Parte seconda L’avanguardia russa: continuità
e rottura di una tradizione
Viktor Byckov L’avanguardia sulle tracce
dell’icona: V. Kandinskij, K. Malevic e
M. Chagall
Graziano Lingua Vasilij Kandinskij: lo spirituale
e la riduzione dell’immagine
Nadia Caprioglio Malevic e l’icona
Roberto Salizzoni Icone e quadrati
come immagini del mondo della vita
Chiara Cantelli L’iconicità delle
avanguardie russe
15 x 21 cm - 163 pp. - ISBN 88-7158-074-1
- Euro 20,00
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Graziano Lingua e F. Pepino
(a cura di)
Abitare il limite
Terre di confine nello
spazio globale
Gli avvenimenti recenti hanno riportato alla ribalta
la questione del confine. Se il linguaggio del confine è diventato
il linguaggio delle guerre questo non significa che il problema si
esaurisca nel disegnare frontiere sulle mappe geografiche. È
in gioco qualcosa di più profondo della politica e delle sue
cartografie. Cos’è il confine, infatti, se non quella
strana dimensione che si trova “tra” le cose, le persone,
le culture la cui forza sta tutta racchiusa nell’ambigua compresenza
del separare e del mettere in contatto, del dividere e del favorire
relazioni. I confini segnano l’esperienza, il linguaggio, lo
spazio dell’abitare, la psiche con le sue scissioni e i suoi
riassestamenti, la società con le sue divisioni, l’economia
con le sue invasioni e le sue ritirate, il pensiero con le sue mappe
concettuali.
Il libro raccoglie contributi di filosofi, antropologi e giuristi:
L.X. Alvarez, N. Bosco, S. Carletto, J.C. Lévêque, G.
Lingua, G. Lombardi, F. Pepino, P. Vuillermin.
15,5 x 21 cm - 128 pp. - ISBN 88-7158-086-9
- Euro 18,00
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Cubo o sfera?
Nuove prospettive per il Quesito di
Molyneux
Immaginiamo un uomo nato cieco che, diventato adulto,
inizi improvvisamente a vedere. Sarà capace di distinguere
un cubo da una sfera grazie soltanto allo sguardo e dunque senza l’uso
del tatto?
Questa domanda, nota come Quesito di Molyneux, è stata al centro
di un interessante dibattito. Formulata alla fine del Seicento, ancora
oggi suscita interesse. Inizialmente furono i filosofi a cercare di
rispondere, ma successivamente, con la scoperta di nuove tecniche
chirurgiche per intervenire sulla cecità congenita, ad essa
ci si è applicati anche in ambito medico. Ad oggi, però,
una risposta basata su risultanze empiriche ancora non è stata
trovata. Ed è probabile che non la si potrà mai trovare.
Attraverso un’analisi comparativa dei casi di cecità
congenita, o dalla prima infanzia, operata in età adulta l’autrice
dimostra come sia difficile formulare generalizzazioni riguardo alle
capacità percettive dei soggetti esaminati. La loro situazione
risulta essere ben diversa da quella di cui parla Molyneux. Il passaggio
dalla cecità alla visione, che egli ipotizzava come immediato,
si è rivelato, in realtà, molto più complesso.
Occorre dunque modificare l’approccio al quesito attribuendogli
i connotati di un esperimento mentale. Lungi dal ridurne l’importanza
una tale impostazione apre viceversa nuove strade, sollecitando l’attenzione
anche di psicologi cognitivi ed ontologi.
Alessandra Jacomuzzi si è laureata in Filosofia
Teoretica presso l’Università di Torino ed è
dottore di ricerca in Psicologia dei processi cognitivi. Collabora
con il Labont (Laboratorio di Ontologia) dell’Università
di Torino e con la «Rivista di estetica»; si occupa
di percezione visiva con particolare attenzione allo sviluppo di
sistemi di visione artificiale. È attualmente ricercatrice
presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali del’Università
Ca’ Foscari di Venezia.
15 x 21 cm - 120 pp. - ISBN 9788871581538
- Euro 18,00
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«QUADERNI DI ERMENEUTICA FILOSOFICA»
Vittorio Mathieu
Orfeo e il suo canto. Scritti
1952-1993
Questi saggi, scritti nel corso di quarant’anni, coprono
l’intero arco della riflessione filosofica di Mathieu. La
ragion d’essere della filosofia viene rivendicata con alcuni
significativi esempi: la scienza (galileiana) come attività
che interpreta il senso del dato d’esperienza; l’arte,
in particolare la musica, che dando senso anche a forme prive di
“significato” esterno, può indurci nella tentazione
intellettuale di crederci “creatori” in senso forte;
un’illusione da cui tocca alla filosofia guarirci, col mostrare
come la nostra interpretazione attinga sì al valore assoluto,
ma solo “alludendovi”, cioè giocando a rivelarne
il senso. È una ripresa, in chiave contemporanea, della filosofia
di Plotino.
Vittorio Mathieu, nato a Varazze nel 1923, è
professore emerito di Filosofia morale all’Università
di Torino. Attivo in vari campi della filosofia, dalla storia della
filosofia, alla filosofia della scienza, all’estetica e alla
filosofia civile, ha pubblicato studi su Bergson, Kant, Leibniz,
Plotino. Si è inoltre dedicato alla saggistica con La
speranza nella rivoluzione (1972), Perché punire
(1978), Cancro in Occidente (1980), Filosofia del denaro
(1985), L’uomo animale ermeneutico (2001), Le
radici classiche dell’Europa (2002), In tre giorni
(2010).
15 x 21 cm - 168 pp. - ISBN 88-7158-048-6 - Euro 20,00
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«QUADERNI DI ERMENEUTICA FILOSOFICA»
Luca Savarino
Politica ed estetica Saggio
su Hannah Arendt
L’autore propone un’interpretazione del pensiero politico
di Hannah Arendt che ricostruisce la continuità dei motivi
di un’opera che, benché non sistematica, possiede un’unità
che permane attraverso le svolte e gli approfondimenti. La ricerca
mostra così come la rivalutazione arendtiana della dimensione
fenomenica conduca a un duplice esito: da un lato una decostruzione
della metafisica tradizionale, dall’altro l’esplicita
elaborazione di una prospettiva fondata sull’idea della relazionalità
tra uomo e mondo. Se riletto a partire dalla sua ultima opera, il
pensiero di Hannah Arendt non termina con la riproposizione di modelli
per l’azione, né si riduce a critica radicale della
metafisica, ma appare rivolto, in un’epoca di crisi dell’agire
collettivo, alla cura e alla conservazione del significato di un
mondo comune.
Luca Savarino si è laureato in Filosofia
nel 1994, sotto la guida di Gianni Vattimo; dottore di ricerca in
Ermeneutica filosofica presso l’Università di Torino,
attualmente è Ricercatore presso l’Università
del Piemonte Orientale (Facoltà di Scienze Politiche) di
Alessandria. Ha pubblicato Heidegger e il cristianesimo
(Napoli, 2001).
15 x 21 cm - 176 pp. - ISBN 88-7158-056-7 - Euro 20,00
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«QUADERNI DI ERMENEUTICA FILOSOFICA»
Il ritorno del possibile
Studi su Heidegger e la storia della
metafisica
Il libro ripresenta cinque studi su Heidegger,
in forma rinnovata e organicamente rielaborata, con un’Introduzione
e una Nota conclusiva: Sterbliche Gedanken, il congedo dai Greci
nel pensiero di Heidegger (1992), Verità dell’esistenza
e ontologia in Heidegger. La «situazione ermeneutica»
nel § 63 di “Essere e tempo” (1994), L’Aristotele
del primo Heidegger (1990), Heidegger: il pensiero senza
autori (1993), La volontà nella metafisica: Heidegger
e Schopenhauer (1981).
Ugo Ugazio ha studiato filosofia
a Torino, dove si è laureato sotto la guida di Luigi Pareyson.
Professore associato di filosofia teoretica presso la facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Le
sue ricerche, oltre che a Heidegger, si sono rivolte a Fichte, Hölderlin,
Schleiermacher, Creuzer, Nietzsche, E. Jünger, H. Arendt, K.
Löwith.
15 x 21 cm - 176 pp. - ISBN 978-88-7158-052-4
- Euro 20,00
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«QUADERNI DI ERMENEUTICA FILOSOFICA»
Dario Vicari
Ontologia dell’esserci
La riproposizione del “problema
dell’uomo” nello Heidegger del primo periodo friburghese
(1916-1923)
L’autore conduce il suo studio sui primi anni
di insegnamento di Heidegger, dalla tesi di abilitazione del 1916
al 1923, anno del suo ultimo corso a Friburgo. Al centro dell’interesse
si trova la riproposizione del “problema dell’uomo”,
ovvero sull’“ontologia dell’esserci”, che
Heidegger andava sviluppando in quegli stessi anni. La ricerca consta
di cinque capitoli, che seguono l’andamento cronologico dell’attività
accademica di Heidegger. Ogni capitolo apporta chiarimenti riguardo
ai due termini chiave, “ontologia” ed “esserci”,
e mette in evidenza lo stretto inteccio tra la produzione friburghese
di Heidegger e quella dei periodi successivi, insieme al rapporto
del filosofo con altri pensatori, fatto di debiti concettuali e metodologici
ma anche di distacco ed elaborazione originale.
Dario Vicari, dottore di ricerca
in filosofia, si occupa di problemi riguardanti l’antropologia
filosofica, l’ermeneutica e il dialogo tra filosofia e religione.
15 x 21 cm - 192 pp. - ISBN 978-88-7158-051-7
- Euro 20,00
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Mauro Zonta
Un interprete ebreo della
filosofia di Galeno
Gli scritti filosofici di
Galeno nell’opera di Shem Tob ibn Falaquera
Tra i più importanti testimoni del ruolo avuto
dalla filosofia di Galeno in età medievale si annovera un filosofo
vissuto in Spagna nel XIII secolo, Shem Tob ibn Falaquera, le cui
opere, redatte in ebraico, contengono un grande numero di riferimenti,
passati finora inosservati, al pensiero e agli scritti di Galeno.
Due sono gli intenti di questo libro: il primo, di carattere storico-filosofico,
consiste nel sottolineare l’importanza dei legami tra la filosofia
ebraica medievale e il pensiero antico. Il secondo è di carattere
storico-filologico: si tratta di enucleare i “frammenti”
dell’opera di Galeno negli scritti del filosofo ebreo, confrontandoli
con le altre testimonianze superstiti, e presentare agli studiosi
della filosofia antica materiali nuovi per lo studio e la ricostruzione
delle opere dell’autore greco.
Mauro Zonta è professore
associato di Filosofia medievale all’Università di Roma
“La Sapienza”.
17 x 24 cm - 176 pp. - ISBN 88-7158-042-7 -
Euro 20,00
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Un dizionario filosofico
ebraico del XIII secolo
L’introduzione al «Sefer
De’ot ha-Filosofim» di Shem Tob ibn Falaquera
Edizione critica di un dizionario filosofico in
lingua ebraica risalente al XIII secolo, seguita da un commento
filologico, che ripercorre la storia dei principali termini filosofici
nel mondo greco, arabo ed ebraico, in costante riferimento agli
scritti degli autori (al-Farabi, Avicenna, Averroè) ai quali
il dizionario è in massima parte ispirato. La traduzione
dei testi discussi rende l’opera fruibile anche ai non ebraisti.
Mauro Zonta è professore
associato di Filosofia medievale all’Università di Roma
“La Sapienza”. Ha pubblicato in edizione Zamorani La
“Classificazione delle scienze” di al-Farabi nella tradizione
ebraica. Edizione critica e traduzione annotata della versione ebraica
di Qalonimos ben Qalonimos ben Me’ir (Torino, 1992) e Un
interprete ebreo della filosofia di Galeno. Gli scritti filosofici
di Galeno nell’opera di Shem Tob ibn Falaquera (Torino,
1995).
17 x 24 cm - 168 pp. - ISBN 88-7158-011-7
- Euro 20,00
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